Promosso da Confindustria Veneto Est con Unisef e Umana, dal 10 al 28 febbraio per 11 partecipanti
“Più donne in fabbrica”, è l’obiettivo che si è dato il Gruppo Metalmeccanico di Confindustria Veneto Est. Guidato da Antonella Candiotto, è il maggiore dell’associazione per numero di imprese, 1347, e di collaboratori, 85.314 nei quattro territori. Da qui l’iniziativa di corsi per il reskilling di donne disoccupate e inoccupate che ha trovato subito l’interesse di Unisef, società di CVE per servizi e formazione, dell’agenzia per il lavoro Umana e Umana Forma, società di formazione del Gruppo che ha sviluppato e progettato il piano formativo finanziato dal Fondo Forma.Temp e dunque completamente gratuito per le partecipanti.
Il primo programma teorico pratico del progetto per addette alla logistica ha preso il via lunedì 10 febbraio nella sede Unisef di piazza Istituzioni a Treviso.
A salutare le 11 partecipanti sono intervenuti Stefania Zattarin, Vicepresidente del Gruppo Metalmeccanico di CVE, e Samuele Costantini, responsabile comunicazione di Umana.
L’obiettivo del corso, della durata di 104 ore, è fornire competenze specialistiche per operare nel settore della logistica, con una preparazione mirata sull’organizzazione e gestione del magazzino, incluse le procedure contabili e amministrative del ciclo logistico, e moduli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Una particolare attenzione sarà dedicata alla formazione per l’uso in sicurezza del carrello elevatore, sia per quanto riguarda la parte teorica sia per l’utilizzo pratico del mezzo per il quale a fine corso sarà consegnato il patentino.
Le lezioni si terranno per la parte teorica nella sede di Unisef a Treviso e per la pratica utile al conseguimento del patentino muletto all’Officina Pavan di Povegliano.
Per Antonella Candiotto: «Con ‘Più donne in fabbriche’ vogliamo offrire un’opportunità significativa e immediatamente spendibile nelle nostre aziende pensando alle donne che, per varie ragioni, sono al momento inoccupate e cercano una nuova occasione per rientrare nel mondo del lavoro. Ci auguriamo che questo sia solo il primo di una serie di programmi formativi per portare donne nelle aziende anche operando su profili professionali finora considerati, ingiustamente, non idonei per noi. E’ un’azione anche culturale quella che vogliamo promuovere, dentro e fuori le aziende, e ringrazio Unisef e Umana che l’hanno subito condivisa mettendo a disposizione il loro know how nella formazione. L’offerta di lavoro nel metalmeccanico del nostro territorio resta alta e spesso non trova candidati. Più donne in fabbrica può essere una risposta, e una risorsa. E soprattutto può permettere a molte donne di acquisire nuove competenze e di tornare protagoniste anche della propria vita».
“Il progetto di Confindustria Veneto Est “Più donne in fabbrica”, a cui siamo felici dare il nostro contributo, rappresenta un passo importante verso una maggiore inclusione delle donne nei settori della metalmeccanica e della logistica, tradizionalmente caratterizzati da una bassa presenza femminile. L’obiettivo comune è creare opportunità di lavoro concrete, valorizzando competenze e professionalità delle donne in un comparto che oggi offre molteplici possibilità di carriera”, sottolinea Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana. “Il mondo delle imprese sta cambiando e con esso anche i ruoli e le competenze richieste: le donne possono e devono essere protagoniste di questa trasformazione, portando il loro valore aggiunto in termini di precisione, organizzazione e problem solving. Il progetto “Più donne in fabbrica” ha un grande valore e rappresenta un modello altamente replicabile. Pone le sue basi su una lunga esperienza che Umana ha maturato anche attraverso i numerosi progetti sviluppati con Federmeccanica. Crediamo fortemente infatti che iniziative come questa possano rafforzare la presenza femminile nelle aziende del territorio, valorizzandone le competenze e, al contempo, facilitando l’inserimento delle donne anche in ambiti che fino ad ora sembravano culturalmente a loro preclusi”.
“Abbiamo recepito con grande interesse l’iniziativa del Gruppo Metalmeccanico di Confindustria Veneto Est mettendo a disposizione le nostre aule e la nostra tecnologia a supporto, ha sottolineato Pasquale Costanzo, Direttore generale di UNIS&F. “Del resto la propensione alla formazione, anche a quella rivolta alle donne inoccupate, è nel Dna di UNIS&F. L’apporto di Umana, poi, nella fase progettuale del percorso è stato fondamentale. Unendo le singole competenze possiamo ottenere gli obiettivi di formazione e inclusione alla base del progetto “Più donne in fabbrica”.
Al termine del percorso, le partecipanti saranno inserite con contratto di somministrazione presso aziende metalmeccaniche del territorio, inserendosi o reinserendosi così nel mondo del lavoro”.
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