Prosegue attivamente il Progetto Ghana voluto da Confindustria Alto Adriatico per creare un ponte di competenze tra l’Italia e l’Africa. Obiettivo dell’iniziativa, lo ricordiamo, formare professionisti altamente specializzati nella Academy africana, in collaborazione con le scuole salesiane, per rispondere alla domanda di manodopera qualificata nel comparto industriale della nostra regione.
Dopo il successo del primo corso per saldatori, l’offerta formativa – in Ghana – si è ampliata con tre nuovi percorsi che includono, oltre alla saldatura, anche competenze in logistica e montaggio elettrico. I partecipanti hanno completato con successo la formazione tecnico-linguistica, ottenendo una certificazione riconosciuta dall’Università di Siena e sono attesi in Italia nelle prossime settimane. L’Academy in Ghana, fiore all’occhiello del progetto, era stata inaugurata nel 2024 alla presenza del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella a testimonianza dell’importanza strategica di questa collaborazione.
Intanto Pordenone ha accolto altri 15 specialisti in saldatura civile destinati ad arricchire il tessuto produttivo locale. I nuovi arrivati sono stati ricevuti dal presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti e dal direttore operativo, Giuseppe Del Col, durante una serata conviviale in un ristorante cittadino.
Nel suo discorso di benvenuto, Agrusti ha sottolineato come «questa iniziativa, sviluppata in sinergia con Umana – di cui il Presidente ha sottolineato l’eccellente lavoro di selezione e formazione – e la didattica dei Salesiani, rappresenti uno dei rari programmi sperimentali implementati con successo nell’ambito del Decreto Cutro». Il presidente ha inoltre ringraziato le imprese del territorio, con particolare menzione per Cimolai SpA, che beneficeranno del prezioso contributo professionale dei lavoratori africani.
Del Col ha evidenziato il riscontro estremamente positivo espresso dalle aziende che già collaborano con i lavoratori ghanesi, in primis il Gruppo Fincantieri. Le valutazioni sono unanimi nell’apprezzare sia l’elevato livello di competenza tecnica sia la notevole capacità di integrazione nel contesto aziendale.
I rappresentanti dell’Associazione Italia-Ghana di Pordenone, Regina Adjoa Otabil Dadzie e di Udine, Bernard Kofi Tweneboah, hanno espresso grande soddisfazione per i risultati dell’integrazione dei lavoratori già presenti in Italia e hanno ribadito l’impegno dell’associazione nell’offrire anche ai nuovi arrivati tutto il supporto necessario per un inserimento consapevole e armonico nel tessuto socioculturale italiano.
Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana, società impegnata anche con Umana Forma, ha precisato che «altri trenta addetti in ambito logistico e elettromeccanico giungeranno in Italia a stretto giro; il progetto – ha detto – si conferma un caso di successo per offrire una concreta opportunità di inserimento efficace con tutte le tutele retributive e normative alle persone, un esempio di buona integrazione a nuovi cittadini del nostro Paese e di costruzione di nuova ricchezza per un’intera comunità».
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