“La flessibilità non morirà alle Idi di Marzo”
“Abbiamo schivato il colpo, e lo abbiamo fatto muovendoci velocemente, reagendo, sia attraverso la contrattazione, sia attivando una programmazione serrata e strategica di strumenti di valore, lavorando sulla formazione, sulle politiche attive per il lavoro, sullo staff leasing, costruendo connessioni e circoli virtuosi”. Per Giuseppe Venier, amministratore delegato di Umana, dunque, “La flessibilità non morirà alle Idi di Marzo”. Era questo il titolo, volutamente provocatorio, del principale dibattito organizzato da Umana che si è svolto oggi nell’ambito di Connext, il primo evento nazionale di partenariato industriale organizzato da Confindustria al MiCo di Milano – che proseguirà anche domani, 8 febbraio – che aveva l’obiettivo di affrontare un tema delicato che sta percorrendo trasversalmente tutta l’industria italiana dopo le recenti normative introdotte dal Governo sull’acceso al mondo del lavoro.
Per il settore dei servizi al lavoro la fine di marzo rappresenta, infatti, il tradizionale appuntamento della scadenza dei contratti a termine o in somministrazione e rappresenterà, di fatto, il banco di prova per tracciare il primo, vero bilancio previsionale sugli impatti della manovra sul mercato del lavoro. Il grande rischio che andava scongiurato – ecco il rimando classico all’omicidio di Giulio Cesare – era che la flessibilità, strumento oramai imprescindibilmente legato alle dinamiche di crescita nelle aziende italiane, venisse sacrificata sotto i colpi degli interventi restrittivi previsti.
L’incontro, realizzato in collaborazione con l’Area Lavoro e Welfare di Confindustria e moderato da Alberto Orioli, vicedirettore de Il Sole 24 Ore, è stato avviato da Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana, e ha visto la partecipazione di Pierangelo Albini, direttore Area Lavoro e Welfare Confindustria; Massimo Marchetti, responsabile Area Lavoro, Welfare e Capitale Umano di Confindustria, Roberto Benaglia del dipartimento Mercato del Lavoro CISL nazionale e Giuseppe Venier, Amministratore Delegato di Umana.
“Il Decreto – ha aggiunto Venier – ci ha costretto a pensare, a ricercare insieme alle aziende delle soluzioni che consentano di bypassare le rigidità delle nuove disposizioni. Penso allo staff leasing e all’Apprendistato, strumenti che funzionano perché tengono insieme le esigenze delle aziende dando continuità al loro patrimonio umano. E penso anche che le assunzioni a tempo indeterminato da parte della Agenzie come Umana potrebbero rientrare, per una quota frizionale del mercato, fra le buone prassi delle politiche attive del lavoro. Il Decreto ha rilanciato il valore della contrattazione collettiva. L’abbiamo visto con il rinnovo del nostro contratto di settore che ha liberato risorse per dare continuità ai nostri lavoratori a tempo indeterminato e attraverso i numerosi accordi di secondo livello che stiamo costruendo sui territori”.
Nella due giorni milanese, nello spazio Umana, si svilupperanno12 workshop tematici nei quali si affronteranno nello specifico i diversi servizi a disposizione delle aziende.
Umana è fra le prime Agenzie per il Lavoro “generaliste” in Italia, conta 133 filiali in tutto il territorio nazionale e 800 dipendenti diretti. Impiega mediamente 30 mila lavoratori ogni giorno e nel 2018 chiuderà con un fatturato di oltre 700 milioni di euro.
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