Oggi a Marghera la consegna degli attestati alle 12 partecipanti laureate in materie scientifiche e tecnologiche
Valorizzare il ruolo delle donne nella transizione sostenibile della manifattura e una maggiore presenza femminile nelle competenze Stem (scienza, tecnologia, ingegneria, matematica). È l’obiettivo della nuova tappa del progetto “Più Donne in Fabbrica” promosso dal Gruppo Metalmeccanico di Confindustria Veneto Est (il maggiore, con 1.350 imprese e oltre 85mila collaboratori), insieme a Punto Confindustria, società di formazione di Confindustria Veneto Est, Umana, Agenzia per il lavoro, e Umana Forma, ente di formazione del Gruppo Umana, per favorire una maggiore inclusione delle donne, anche in settori tradizionalmente caratterizzati da una bassa presenza femminile, come la metalmeccanica, e rispondere al fabbisogno delle imprese di competenze tecniche e di un’occupazione qualificata.
Si è concluso oggi il terzo ciclo formativo del programma di reskilling dedicato a donne disoccupate e inoccupate, rivolto questa volta a giovani laureate (tra i 23 e i 29 anni) in discipline scientifiche e tecnologiche, per la formazione di 12 nuove Sustainability manager, figure sempre più richieste dalle imprese per guidare i processi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Il corso, finanziato dal fondo Forma.Temp e quindi completamente gratuito per le partecipanti, iniziato il 10 giugno scorso e della durata complessiva di 120 ore, si è svolto nella sede di Marghera di Confindustria Veneto Est e si è concentrato sull’acquisizione delle competenze specialistiche per formare una figura che possa promuovere la sostenibilità all’interno dell’organizzazione aziendale, la rendicontazione, il bilancio e la certificazione di sostenibilità, come strategia ed elemento chiave per lo sviluppo economico, oltre che identificare e valutare opportunità per implementare pratiche sostenibili nei vari ambiti produttivi.
Nel corso della cerimonia di consegna degli attestati alle 12 partecipanti, che hanno ricevuto anche i libretti “Sicurezza sul Lavoro. Conviene a tutti” realizzati da Umana e ANIV, sono intervenute Alessia Miotto, Presidente del Gruppo Metalmeccanico di Confindustria Veneto Est; Maria Raffaella Caprioglio, Presidente di Umana; Stefania Zattarin, Vicepresidente del Gruppo Metalmeccanico di Confindustria Veneto Est; e Paola Mainardi, Amministratore Delegato di Punto Confindustria.
Alessia Miotto, Presidente del Gruppo Metalmeccanico di Confindustria Veneto Est, ha dichiarato: «La transizione ESG rappresenta una sfida imprescindibile per le imprese e al contempo un’opportunità di crescere e svilupparsi creando valore per se stesse, per la società, per l’ambiente e il territorio. Per realizzare questo percorso virtuoso è importante mantenere centrale capitale umano e formazione, a cominciare dalle competenze scientifiche e tecnologiche oggi sempre più richieste, ma molto difficili da reperire, con un gap tra domanda e offerta che per alcuni profili supera il 70%. Con Più Donne in Fabbrica vogliamo favorire una maggiore presenza delle donne sia nei percorsi di studio Stem sia nel mondo del lavoro. Le giovani laureate che oggi celebriamo per le loro capacità, il loro talento e le loro competenze sono un esempio positivo da seguire e un elemento di grande fiducia per il futuro delle nuove generazioni e delle nostre imprese. Il nostro impegno, insieme ad Umana, è che questo sia solo il primo di una serie di programmi formativi per inserire più donne nelle aziende manifatturiere, renderle protagoniste e contribuire così ad elevare il tasso di occupazione femminile in Veneto, cresciuto negli ultimi anni al 62,3%, ma con un divario rispetto a quello maschile che sfiora ancora i 16 punti percentuali».
Maria Raffaella Caprioglio, Presidente di Umana ha commentato: «Più Donne in Fabbrica, progetto nato in collaborazione con Confindustria Veneto Est, oggi arrivato alla terza edizione, è un’esperienza virtuosa di come le donne possano portare un contributo importante al settore metalmeccanico. Oggi abbiamo accompagnato 12 donne laureate in materie Stem, inoccupate o disoccupate, a concludere un percorso di reskilling che le traghetterà verso un ruolo fondamentale per le aziende come quello del sustainability manager, convinti che la sostenibilità non sia solo una leva etica, ma un vero motore di innovazione e cambiamento per il sistema delle imprese. In un mondo del lavoro che evolve rapidamente e richiede competenze complesse – tecniche, ma anche trasversali – il contributo femminile può fare davvero la differenza».
Paola Mainardi, Amministratore Delegato di Punto Confindustria, ha sottolineato: «Il progetto Più Donne in Fabbrica è un esempio concreto di come la formazione possa rispondere a un bisogno reale delle imprese, creando al contempo opportunità qualificate di inserimento al lavoro per le donne, valorizzandone il talento distintivo e le competenze nelle materie scientifiche e tecnologiche, con beneficio individuale e per l’intera comunità. Come Punto Confindustria, abbiamo messo a disposizione competenze, metodo e rete, lavorando in stretta sinergia con Umana per costruire un percorso efficace e immediatamente spendibile volto a favorire la transizione sostenibile in un settore come la metalmeccanica, dove la minore presenza femminile richiede visione ed impegno».
Ad attendere le partecipanti, l’inserimento con un contratto di lavoro in somministrazione, per alcune già attivo dalla prossima settimana, in aziende metalmeccaniche dei quattro territori di Confindustria Veneto Est.
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